Joaquin…è una volontà, racchiude in se la voglia di guardare oltre le normali visioni di un “Vino”, è lusso disponibile, è unicità….sempre!
La storia iniziò nel 1999, quando Raffaele Pagano decise di esprimere le sue opinioni su uve secolari, iniziando a lavorare su Fiano, Aglianico e Greco, portabandiera di un territorio, l’Irpinia, vocata alla viticoltura d’eccellenza. Terra, questa, dove la predominanza delle escursioni termiche , la vulcanicità del suolo, la mineralità,la peculiarità del clima, asseconda alte evoluzioni per i vini bianchi e dove il freddo delle sue colline genera rossi di forza e di estrema eleganza. Unicità di un Vino, quindi, esperienza di un territorio.
Da subito Raffaele ha voluto cercare in questi uvaggi la loro migliore espressione, dando un significato, una interpretazione soggettiva alla parola “VINIFICAZIONE”. Il pensiero è semplice, è diretto, l’idea è quella di produrre pezzi unici. Produce, se ci sono le condizioni d’annata,” se madre natura ce lo consente”. Per fare questo ha un “Bunker”, la Cantina. Uno spazio grande, enorme, per le bottiglie da produrre, ma utile per gli affinamenti, affinchè la permanenza dei bianchi e dei rossi, sia in legno che in vetro risulti completa e lunga.
“I vini di Joaquin (l’unico nome che si scrive e pronuncia identico in Francia e Spagna, le due influenze più grandi in zona, dopo quella greca arcaica) sono tutti unici, tirati in quantità irrisorie e tutti da capire, ché aprirli, da soli, non basta a comprenderli. Però ti piacerebbe, e questo è fondamentale in ogni ricerca. Per ogni vino un enologo o un tecnico diverso, e un concetto da stressare e sviscerare… Ti viene in mente spesso Gaja e i suoi “esperimenti” peccaminosi in Piemonte, le sue contaminazioni di Barbaresco con Barbera e lo sprezzo dei disciplinari per poi poterli riaffermare in altra forma e soprattutto per rendere a queste valli una dignità spesso calpestata in nome del business.” – Andrea Gori, Intravino
Il vino
“Il vino “Dall’Isola” ha invece tutta una storia a sé, calda, magica, salina come l’isola dalla quale proviene: Capri. Questo vino nasce da un blend di antichi vitigni, tra i quali la “Ciunchesa” che sembra essere un clone di Greco proveniente dall’isola di Capri, più precisamente dai terrazzamenti di Anacapri. Questo è un vino prezioso e trasognato come le sue uve cariche di sole e di brezza marina” (Bibenda).
Provenienza: Italia, Campania, Capri
Denominazione: Campania IGT
Vitigno: Greco, Falanghina, Biancolella e Ciunchesa
Alcol: 12%
Formato: 1,5 L in Cassetta di legno
Affinamento: in vasche di vetroresina e bottiglia
Abbinamenti: carni, primi piatti saporiti, formaggi a media stagionatura