Cascina Ebreo è il sogno di fare vini in Piemonte come li vuole Pete: sregolati, sinceri, spontanei, anarchici, folli. Come tutti i grandi vini dovrebbero essere. Un bilico di vini internazionali giunto nel 1993 dalla Svizzera a Novello, borgo di 1.042 abitanti che sorge su di una delle ultime colline disponibili a vinificare il Barolo in direzione Sud-Ovest. L’azienda è costituita da una manciata di ettari di collina all’interno della denominazione Barolo, sottozona Ravera, una delle più prestigiose e riconosciute dell’area.
Per questioni che non staremo ad approfondire, Cascina Ebreo non produce «Barolo Docg», tantomeno «Barolo Docg Ravera». Ma vinifica quei vigneti con la piena consapevolezza del loro straordinario potenziale, in vini altrettanto straordinari, senza e al di fuori delle denominazioni.
Cascina Ebreo è Peter.
Che tutti chiamano Pete, a cui negli ultimi anni si sono affiancati alcuni giovani enologi nell’intento di capire e carpire i segreti delle sue vinificazioni fuori dal comune. Chi è Pete? Pete è uno che faceva software business e oggi fa il vino. Che cosa sia il software business non è importante, l’importante è sapere che Pete ama alla follia, il vino. Berlo e produrlo.
Cascina Ebreo è vini estremi, estremamente buoni, per “estremisti” del vino.
Il vino
Torbido è vino ottenuto da uve Nebbiolo Michet, varietà dotata di un particolare potenziale aromatico e gustativo. Nasce da vigne esposte ad Est e Sudest all’interno della zona Ravera, indiscusso cru di Novello. Un vino denso e profondo, ricco e vibrante, le cui uve, diradate e raccolte a piena maturazione, esprimono tutta la complessa perfezione e l’imperfetta complessità del Nebbiolo, ricca di sfumature, di carattere, di identità contrastanti, sempre capaci di stupire. Fermenta in acciaio per circa venti giorni e viene affinato in tonneau usate per almeno tre anni e mezzo prima di essere messo in bottiglia. Non subisce alcun tipo di filtrazione. Un vino dal potenziale evolutivo incredibile, con spiccati tannini in età giovanile che si evolvono verso suadenti velluti dopo anni di affinamento. Un nebbiolo estremo, con una imprevista vibrazione acida, che mantiene freschezza e frutto anche sulle lunghissime distanze.
Note di degustazione
Naso ampio, ampissimo. In apertura spezie e fiori secchi lasciano successivamente spazio a note di fumè che poi virano su violetta e cioccolato. Bocca da Barolo, ricca e succosa, con tannino integrato e finale lunghissimo.
Abbinamenti
Pasti importanti, primi piatti elaborati, carni grigliate e arrosto, cacciagione e formaggi stagionati.