La famiglia Muto, di cui Angelo è la terza generazione direttamente impegnata nei filari, ha deciso di difendere il reddito agricolo vinificando in proprio. I primi due anni (2006 e 2007) si è appoggiato a terzi, ma dalla vendemmia 2008 nella cantina che avrà ragione d’essere per poter lavorare le uve di solo greco piantate in cinque ettari di vigna collocati proprio sopra una parte della antiche miniere di zolfo nelle quali nell’800 arrivarono a lavorare anche 900 persone. La zona delle vigne di famiglia si chiama Campanaro, quella che ha dato il nome al famoso bianco dei Feudi.
L’agricoltura di Angelo è a basso impatto, proprio come quella del nonno e del padre, molto attenta alla salubrità del suolo, viene da dire già di per se ricchissimo di zolfo. Il colore è giallo paglierino carico, un po’ di frutta e tanta mineralità al naso abbastanza intenso, in bocca ha un ingresso abbastanza morbido, la struttura poggia su basi molto solide, interessante tutta la beva sostenuta dalla freschezza. La sapidità spinta, la mineralità, la freschezza, ne fanno un bicchiere assolutamente tipico, da provare e, magari, da conservare per qualche anno.
Il vino
Provenienza: Italia, Campania, Irpinia
Denominazione: Greco di Tufo DOCG
Vitigno: Greco 100%
Annata: 2016
Alcol: 13,50%
Formato: 0,75 L
Affinamento: in acciaio + bottiglia
Abbinamenti: Un greco siffatto è al pieno servizio della cucina di mare strutturata: bene sui risotti ai frutti di mare, sui tagliolini allo scoglio e su pesce nobile in crosta o salsato in cui non manchino richiami ad agrumi ed erbe aromatiche. Versatile anche sulla cucina a base di carni bianche e paste all’uovo ripiene.