Da una “appellation” meno conosciuta della Loira, ma in forte crescita esponenziale, non si può fare a meno di conoscere Patrice Colin. Vero portabandiera della denominazione e del vitigno Pineau d’Aunis che rischiava di scomparire e che lui ha tenacemente riportato in auge. Il suo modo di fare vino è arcaico e ancestrale, ed è caratterizzato da un forte impegno nell’agricoltura biologica certificata e una grande attenzione per il territorio.
Patrice ha dimostrato di avere idee solide e concrete, che ha sbandierato con orgoglio sia nel lavoro che nelle vendite. La sua tenuta di quasi venticinque ettari coltiva cinque varietà diverse – Gamay, Pineau d’Aunis, Chenin, Cabernet Franc e Pinot Noir – tra cui alcune vecchie viti molto espressive, come quella di Pineau d’Aunis risalente al 1890 circa e quella di Chenin che ha oltre 80 anni. Grazie alla sua tecnica sopraffina, i suoi vini offrono una grande piacevolezza al palato. In breve, Patrice Colin rappresenta l’essenza dell’artigianalità e dell’indipendenza nella produzione di vino.
Il vino
L’arte dell’assemblaggio ci regala questa straordinaria cuvée, ottenuta dalla vinificazione separata di tre varietà che si fondono in un bouquet di sapori intenso e sorprendente. Il legno, sapientemente dosato, sposa alla perfezione il fruttato di ciliegia nera, prugna e mora di gelso con note speziate di pepe rosa, nero, cardamomo e cumino. La degustazione si conclude in bellezza con un avvolgente richiamo al cacao.
Provenienza: Francia, Valle della Loira
Denominazione: Coteaux-du-Vendômois AOC
Vitigno: Pineau d’Aunis, Pinot Noir, Cabernet Franc
Annata: 2020
Alcol: 13%
Formato: 0,75 l
Affinamento: 24 mesi in botti di rovere
Abbinamenti: primi piatti di terra, carni rosse, selvaggina